IL GATTO SI MORDE LA CODA....    

 

                     “Il gatto si morde la coda …

                       … e non sa che la coda ... è sua!”

 

Così si esprimevano le parole di una canzone di Giorgio Gaber degli anni settanta e continuavano con un recitativo che si pronunziava in termini assia poco lusinghieri circa l’intelligenza del citato felino.

E’ quanto mi è venuto in mente ascoltando il TG1 di mercoledì 19 Marzo sera, nel corso del quale il segretario del maggior partito di governo annunciava la sua piena adesione e convinta partecipazione alla manifestazione “antigovernativa” indetta dalle forze sindacali per il successivo sabato 22, atta a sollecitare il governo ad adottare provvedimenti più idonei all’eliminazione dei ritardi sulla politica dell’occupazione.

Pensavo di non aver ben capito, tanto mi era parso paradossalmente strano che uno dei maggiori rappresentanti di un partito che partecipa in modo determinante alla politica governativa, potesse, con la massima disinvoltura, dichiarare la sua piena disponibilità a manifestare, in azione dimostrativa di massa, il suo dissenso alla politica dello stesso governo di cui è parte integrante.

Ma così non era.

Sulla “Nazione” del 20 Marzo, D’Alema si esprime in tali termini: “Sarà un’eperienza originale... saremo in piazza per stimolare l’azione del governo di cui facciamo parte”.

Avevo, dunque, bene afferrato il concetto, per quanto strano mi potesse sembrare: il gatto si mordeva proprio la “sua” coda!

A questo punto, sarebbe necessario interrogarci per cercare di capire quali possano essere le reali intenzioni di questi funamboli della politica.

Fare contemporaneamente gioco e controgioco, dire e contraddire, affermare oggi quello che si negherà domani è più di quanto si possa tollerare per non far venir meno la fiducia nelle persone che reggono le nostre sorti, sia per noi italiani, che per coloro che ci stanno osservando da oltre frontiera.

Siamo molto lontani da ciò cui esortava l’Apostolo Giacomo: “Sia il vostro parlare sì, sì, no, no”.

Anche nel vangelo di Matteo è detto: “Se satana discaccia satana, egli è in discordia con sé medesimo; come dunque sussisterà il regno di lui?”.

I demoni attuali hanno ben altra tempra di quelli citati dalle sacre scritture ed occorrono esorcismi di natura notevolmente diversa per neutralizzarne i malefici effetti.

Basterà un attimo di riflessione nel momento e nel luogo opportuni, per trovare a tutto ciò un rimedio adeguato ed efficace.

 

(Aprile 1997)